sabato 27 settembre 2008


Varese 24 sett. – Domenica 28 settembre in 100 paesi del mondo la World Heart Federation ha indetto la Nona Giornata del Cuore; a questo evento ha aderito anche l’Italia grazie alla Fondazione Italiana per il Cuore con la collaborazione della Federazione Italiana di Cardiologia e di Conacuore.

Alla presentazione dell’evento, sono state fornite alcune informazioni, come ad esempio il fatto che ogni 26 secondi un uomo ha qualche disfunzione dovuta al malfunzionamento cardiaco e ogni minuto muore una persona per un “evento coronarico”.

Il Presidente della Società Europea di Cardiologia (ESC), professor Roberto Ferrari, sottolinea: "Il 38% dei sopravvissuti ad un attacco cardiaco perisce nell'arco di un anno. L'ESC lavora a vari livelli per far sì che tutto ciò non avvenga. Negli ultimi 30 anni la vita media della popolazione è aumentata grazie alla medicina, di ben 10 anni. La cardiologia ha contribuito per oltre 6 anni di vita. Un primato, per esempio, rispetto al contributo di 2,4 mesi dell’oncologia. Ne consegue che la cardiologia può fare molto, ma i cittadini debbono collaborare ed aiutare i cardiologi".

I dati esposti alla presentazione della Nona Giornata del Cuore mostrano un quadro della situazione italiana abbastanza preoccupante; una donna su quattro e un uomo su cinque hanno livelli di colesterolo troppo alti (i livelli ottimali sono 115/220 mg/dl) e, nella maggior parte dei casi, non fanno nulla per ridurli. Il 62% degli uomini e il 61% delle donne hanno un livello troppo elevato di colesterolo "cattivo", il famigerato C-LDL. Il 31% delle donne adulte e il 33% degli uomini soffrono di ipertensione arteriosa, spesso non curata. Il 22% delle donne e il 18% degli uomini sono obesi e hanno un indice di massa corporea (IMC), rispettivamente attorno a 26 e a 27 Kg/m2 (i valori normali sono circa 18,5 per le donne e 25 per gli uomini), con una circonferenza-vita media di 85 e 95 cm. Il 6% delle donne e il 9% degli uomini sono diabetici, più di metà dei quali non sottoposti ad alcun trattamento farmacologico. E, tra gli over 65, una donna e un uomo ogni tre sono affetti da sindrome metabolica.

Secondo i medici gran parte degli italiani il più delle volte sono malati e non sanno di esserlo; questo fatto è la causa di un gran numero di problemi medici che, con un po’ di cura e prevenzione in più, potrebbero facilmente essere evitati, basterebbe prendere alla lettera quello che recita lo slogan che accompagna la Giornata "conoscere i numeri giusti fa bene al cuore".

Soltanto in Italia, per una patologia cardio-cerebro-vascolare sono in cura più di 800.000 persone e il 42% delle morti registrate nel nostro paese sono dovute a infarto e ictus, che possono diminuire sensibilmente riducendo l'esposizione ai fattori di rischio.

Secondo Andrea Peracino, Vice Presidente della Fondazione Italiana per il Cuore, entro il 2025, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) prevede un incremento di una volta e mezzo dei casi di infarto miocardico e quasi il raddoppio dei casi di ictus. Oltre a questo, nei casi di infarto, secondo gli studi più recenti, il 90% della responsabilità va attribuita al cattivo controllo dei fattori di rischio, come le dislipidemie (alterazioni della quantità di grassi o lipidi normalmente presenti nel sangue), l'abitudine al fumo, l'ipertensione arteriosa, il sovrappeso e obesità e il diabete, anche lo stress, l'insoddisfazione nel lavoro e nella famiglia e l'inquinamento atmosferico cominciano ad avere un significato tra i fattori di rischio.

Dopo tutte queste brutte notizie. Ce n’è una buona: queste patologie possono essere in buona parte prevenute, è sufficiente che le persone adottino uno stile di vita più accorto e meno esposto a eccessi di ogni genere e soprattutto questo non deve essere imposto, ma sono le persone stesse che si devono attivare per difendere la propria salute, ricordandoci che è una loro responsabilità individuale.

giovedì 18 settembre 2008


Varese 15 sett. - In questi ultimi giorni si è parlato moltissimo, a volte anche a sproposito, dell’esperimento del CERN di Ginevra; le motivazioni di tutto questo clamore sono, oltre che nel catastrofico annuncio, fatto da alcuni “scienziati”, della fine del mondo, da ricercarsi nell’immensa mole di dati (15 petabyte: 1 petabyte, ossia 1 seguito da 15 zeri: in soldoni più o meno la capacità totale di una pila di CD alta più di un chilometro e mezzo) che verrà prodotta dall’altissimo numero di collisioni di particelle, frutto degli esperimenti che si terranno nel tunnel circolare sotterraneo lungo 27 chilometri del Large Hadron Collider (LHC).

La soluzione che permetterà di analizzare tutte queste informazioni è stata trovata all’interno dello stesso CERN, con la creazione di una rete ad hoc, chiamata CERN Worldwide LHC Computing Grid.

Il computer centrale del CERN, Tier-0, fornisce a 11 centri Tier-1, dislocati in tutto il mondo, i dati grezzi, attraverso una serie di cavi a fibra ottica; questi, dopo essere stati rielaborati, vengono inviati ai 20.000 server Tier-2, i quali, essendo collegati tra loro e ai centri Tier-1, permettono ai fisici di lavorare in qualsiasi momento da ogni parte del mondo.

sabato 13 settembre 2008


Varese 9 sett. – Le biotecnologie e in particolare quelle che si avvalgono della genetica hanno fatto immensi passi avanti: dai primi esperimenti del biologo e Premio Nobel tedesco Hans Spemann del 1938, al primo animale clonato, la celeberrima pecora Dolly del 1997, al topo Cumulina dell’anno seguente, fino ad arrivare alla terapia genica e chissà a che altro.

Il massimo esperto britannico in fecondazione artificiale, Robert Winston, ha affermato che in un decennio il problema della scarsità di organi da trapianto potrebbe essere risolto; la sua idea è di alterare geneticamente dei maiali, creando suini ogm con cuori, fegati e reni trapiantabili su esseri umani. Tra qualche mesi ne inizierà la produzione negli Stati Uniti.

Il professor Winston ha spiegato al Sunday Times che la tecnica consiste nell’introduzione di una serie di geni umani nei testicoli o nello sperma dell'animale, il quale a sua volta genererà suini con organi “umanizzati”, che non siano rigettati dai sistemi immunitari dei pazienti. Sempre secondo Il professor Winston questa tecnica escluderebbe la trasmissione di pericolosi virus dall'animale all'uomo.

Per questi esponenti è stato scelto il maiale in quanto esso "ha organi delle dimensioni giuste che funzionano in modo simile a quelli umani; inoltre questo metodo è molto meno complesso di quelli basati sulla Clonazione.

Verso la fine degli Anni Novanta, erano già stati effettuati tentativi di xeno-trapianto (da animale a uomo), ma furono completamente abbandonati a causa dei rischi di rigetto e di contagio e di alcuni casi finiti con la morte del paziente. Ora il professor Winston conta di riportarli d'attualità; l’esperto, infatti, afferma: "Congegni artificiali come i cuori meccanici non hanno mai funzionato bene come quelle biologici. Si è molto parlato recentemente di crescere organi dalle cellule staminali ma questa tecnica è ancora molto primitiva e ci vorranno da venti a trent'anni perché dia frutti".

Il progetto del professore, che è fra l'altro Lord della corona inglese, è stato realizzato con la collaborazione della dottoressa Carol Readhead del California Institute of Techonology. La fase concreta, dopo gli studi teorici, sarà avviata nel Missouri perché gli Stati Uniti offrono più finanziamenti e meno restrizioni legali rispetto alla Gran Bretagna.

Secondo lord Winston molto presto si potrebbe arrivare alla costruzione di intere fattorie dove centinaia di suini geneticamente modificati vengono allevati per lo sviluppo di organi da trapianto da prelevare quando l'animale ha compiuto un anno d'età. Questa prospettiva da qualcuno può essere vista come un abominio, una specie di “fabbrica di Frankenstein”, ma, tenendo conto della penuria di organi da trapianto, questa soluzione non dovrebbe essere scartata a priori, almeno finché non saranno affinate le tecniche che dovrebbero permettere di far crescere organi dalle cellule staminali.
Varese 2 set. – Nel Regno Unito, è stato lanciato un servizio che consente di sentire musica sul proprio cellulare in tempo reale.

Si tratta di una nuova applicazione fornita da Nokia, chiamata “Comes with music”,che sfrutta un grande database musicale per ascoltare gli ultimi successi sul telefonino, creare la propria compilation e offre un anno di accesso illimitato al catalogo del Nokia music store, con la possibilità di memorizzare tutti i brani scaricati.

Il vice presidente executive e responsabile di Nokia entertainment and communities, Tero Ojanper afferma: "Crediamo che Comes With Music trasformerà il modo in cui le persone ascoltano la musica. Grazie all'accesso illimitato per un anno, sarà possibile ascoltare i propri artisti preferiti o esplorare nuovi generi senza dover acquistare singole tracce o interi album".

Carphone Warehouse distribuirà in esclusiva nel Regno Unito il Nokia 5310 XpressMusic in edizione Comes with music con la possibilità di cercare e ascoltare sul cellulare brani musicali a scelta da un ampio catalogo di artisti inglesi e internazionali.

Varese 26 ago. - Un gruppo di ricercatori tedeschi e cechi, coordinato dal’università di Duisburg-Essen in Germania, e pubblicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze, Pnas, svela che anche buoi, mucche, cervi e caprioli sono dotati di un sesto senso magneticoche consente loro di pascolare e riposare con il capo rivolto verso il nord e il sud magnetici della Terra.

Con questa scoperta, per la prima volta, si dimostra che, oltre agli uccelli, testuggini, cavalli, cetacei, molti roditori e una specie di pipistrello, anche questi mammiferi posseggono una forma propria di magnetoricezione.

Già da tempo si era notata una propensione per gli animali delle mandrie ad assumere una posizione omogenea, ma si pensava che fosse collegato a fenomeni atmosferici, come vento e condizioni di luce; ora quest’idea può essere scartata grazie alla grande mole di informazioni raccolte su oltre 11.000 capi di bestiame, esaminati grazie ad immagini satellitari e sul campo in varie condizioni atmosferiche e in aree del mondo molto differenti fra loro, dagli Stati Uniti, all’Australia. In particolare sono stati osservati 8.510 capi di bovini in 308 pascoli, grazie alle immagini disponibili su Google Earth e 2.974 fra cervi e caprioli studiati dal vivo in oltre 225 zone della Repubblica Ceca.

Secondo questi studi, in qualsiasi mandria gli individui che la compongono tendono ad allineare l’asse del corpo verso il nord o il sud magnetico e in base alle linee del campo magnetico terrestre.

Questa scoperta mostra come la magnetoricezione sia molto più diffusa di quanto immaginato e che molti tipi di animali hanno una sorta di “bussola interna”, che gli ermette di orientarsi sfruttando il campo magnetico terrestre; inoltre secondo i ricercatori, ciò apre la strada a studi sui magnetorecettori in generale e sfida i biofisici a spiegare i meccanismi collegati, con un elevato potenziale per l’etologia applicata alla zootecnia e al benessere degli animali.
Varese 23 ago. – Adesso anche le persone affette da ipoacusia possono disporre di un cellulare con il quale comunicare utilizzando il linguaggio dei segni.

Fin’ora i non udenti potevano usare il “telefonino” solo per inviare SMS, oggi, grazie a un software implementato dall’équipe di Eve Riskin, ingegnere dell'università di Washington, anche chi ha problemi di udito può normalmente telefonare utilizzando il linguaggio a lui più familiare.

In questi ultimi anni, soprattutto grazie alla crescita esponenziale dell’informatica, sono stati fatti enormi passi in avanti per cercare di ovviare ai problemi incontrati dai disabili, ivi anche quelli acustici; adesso la meta da raggiungere è quella di migliorare sempre di più la vita di chi è meno fortunato.

Varese 14 ago. - La sonda spaziale Cassini, nata dalla collaborazione tra Agenzia Spaziale Europea (ESA), Ente spaziale americano (NASA) e Agenzia Spaziale Italiano(ASI), ha inviato sulla Terra le immagini ravvicinate di una delle lune di Saturno Encelado.

Si tratta di fotogrammi scattati da una distanza di soli 50 km; si può distinguere una superficie rocciosa, Punteggiata da geyser e solcata da profondi canyon.

Grazie alla distanza così ravvicinata, sarà possibile stabilire se all'origine dei getti geotermali di Encelado ci sia acqua allo stato liquido.

Varese 6 ago. – La sonda della NASA Phoenix ha rintracciato su Marte tracce di perclorato, una sostanze tossica, potenzialmente in contrasto con la presenza di forme di vita. Se la presenza della sostanza fosse confermata, ciò potrebbe significare che il suolo marziano non è accogliente come si pensava in un primo momento.

Gli esperti della NASA avevano ipotizzato che il suolo sul quale il maggio scorso si è posata la sonda fosse molto simile a quello terrestre, mostrando la presenza di nutrienti quali magnesio, sodio e cloruro, prospettando scenari pressoché fantascientifici come la creazione di coltivazioni di piante quali asparagi, fagiolini e rape; purtroppo però delle ultime analisi di laboratorio si evince la presenza di perclorato, un ossidante ostile alla vita.

Sulla Terra, il perclorato è un contaminante naturale o sintetico, ingrediente principale del carburante per razzi e può essere trovato in petardi, fuochi artificiali e altri esplosivi.

La Nasa sta ora cercando di capire se la sostanza possa essere arrivata lì attraverso una contaminazione provocata da Phoenix o da missioni precedenti.
Varese 30 lug. – Un’azienda della periferia di Tokio ha avviato un’iniziativa sperimentale in cui raccoglie il cibo invenduto di circa 25 tra supermercati e negozi alimentari e ne ricava un mangime liquido con cui alleva i suini, contribuendo al riciclaggio della merce.

In questa maniera, oltre a smaltire materiale di scarto, questi maiali ricoprono un ruolo molto importante per l’ambiente, in quanto concorrono all'abbattimento delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica, consumando prodotti altrimenti destinati all'incenerimento.

Varese 23 lug. - L’Enel (Ente Nazionale Energia eLettrica), in collaborazione con la Moncada Costruzioni di Agrigento, ha annunciato che intende realizzare un impianto per la produzione di energia eolica tra i comuni di Licata, Butera e Gela, il primo campo off-shore, ossia realizzato in mare, del bacino del Mediterraneo.

Il progetto, avente un costo di oltre mezzo miliardo di euro, secondo gli esperti dell’Enel, dovrebbe sorgere ad una distanza minima di 3 miglia dalla costa, e sarà dotato di torri alte oltre 100 metri, con una potenza compresa tra i 3 e i 5 Megawatt, che a regime produrrà energia elettrica per 1.150 milioni di chilowattora, sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 400 mila famiglie e soprattutto evitando emissioni di Anidride carbonica in atmosferica per oltre 800 mila tonnellate annue.
La proposta avanzata dall’Enel potrebbe rappresentare una buona soluzione per cercare di risolvere i problemi ambientali. Paradossalmente questa quest’annuncio ha determinato l'opposizione di Gela, capitale della petrolchimica italiana; il primo cittadino, Rosario Crocetta, sostiene di essere pronto a "dar luogo a una crociata pur di impedire la costruzione dell’impianto" e aggiunge: "Non siamo contrari in sé all’eolico, ma siamo contrari a realizzare questo impianto in una zona già fortemente compromessa sotto il profilo ambientale. Non possiamo essere una città condannata per l’eternità".

L’Ente nazionale energia elettrica intanto prosegue per la sua strada. Il progetto è stato già sottoposto al ministero dell’Ambiente con la richiesta di valutazione dei relativi rischi. Insomma, la questione sul nuovo impianto eolico rischia di dare il via a una lunga e interminabile serie di discussioni. A questo punto non ci resta che prepararci ad un’estenuante “telenovela”.

Varese 14 lug. – I 439 reattori nucleari esistenti nel mondo potrebbero rimanere senza combustibile nel giro di poche decine di anni.

Nell'ultimo rapporto Ianea-Nea, citato durante una conferenza stampa, gli esperti di Greenpeace ammoniscono che le risorse “ragionevolmente sicure” di Uranio risultano essere quantificabili in 3,3 milioni di tonnellate, mentre il consumo attuale di Uranio è di quasi 70 mila tonnellate, quindi, agli attuali livelli di consumo, le risorse basteranno, al massimo, per 70 anni.

Ciò nonostante, in Gran Bretagna il primo ministro Gordon Brown crede decisamente nell’apporto dell’energia nucleare e quindi pensa di impiantare altre otto centrali entro 15 anni al massimo, in modo di poter affrontare le trasformazioni epocali che condurranno a “un’economia post-petrolifera”.

Il prezzo del petrolio sale costantemente e i giacimenti sono sempre meno, quindi per il futuro è indispensabile trovare delle fonti alternative di energia, che si tratti di nucleare, di eolico, di fotovoltaico o qualsiasi altro procedimento poco importa, basta che siano in grado di soddisfare il fabbisogno mondiale in maniera sicura e pulita.

Varese 8 lug. 2008 - Uno dei peggiori effetti collaterali delle terapie antitumorali è rappresentato dal fatto che le molecole individuate per contrastare la neoplasia spesso agiscono anche sulle cellule sane che si trovavano nelle vicinanze del tumore, indebolendole; questo problema potrebbe essere scongiurato in un futuro non molto lontano.

È stata sperimentata sui topi una strategia “intelligente” in grado di riconoscere le metastasi tumorali e colpirle selettivamente con un farmaco specific.

Il meccanismo si basa su nano particelle lipidiche (piccoli agglomerati di grasso) delle dimensioni di 100 nanometri (nm), ossia 100 milionesimi di millimetro alle quali è stato attaccato un farmaco antitumorale, la doxorubicina cloridrato: un agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali. Le nanoparticelle riconoscono una proteina presente sulla superficie cellulare delle metastasi, rilasciando il medicinale solo nelle cellule neoplastiche, evitando gli effetti tossici collaterali.
Varese 4 lug. 2008 - È passato un solo giorno dall’anticipazione del Sole 24 Ore sui piani tariffari di Tim e Vodafone, che il popolo dei blogger italiani si scatena in una ridda di commenti, non sempre positivi; questo fatto, che di per sé apparentemente non ha una grande importanza, può essere indice di quello che pensa una certa fetta di naviganti.

Sulle offerte dei due operatori telefonici le opinioni si moltiplicano, come ad esempio quella di Ettore che, sul Sole24ore.com scrive: «Secondo me questi prezzi non rispettano per niente le indicazioni fornite da Steve Jobs durante la presentazione in America», gli fa eco OcchioDayan sul sito del Corriere della Sera che afferma: «Si tratta di tariffe insultanti e fittizie, e Tim offre una "unlimited" che di unlimited non ha nulla: 1.500 sms che nessuno userà mai e una quantità insufficiente di dati. A me non sembra accettabile».

Eidan78 su melablog.it scrive «Vodafone dà 600 Mb? ci guardo due video su Youtube e ho finito, capirai...». L'utente Scarpa su Macity.it asserisce: «Devo ammettere che non è bello vedersi sfumare davanti agli occhi la possibilità di avere l'iPhone, ma passato lo shock iniziale posso ragionare a mente più serena e dire: mi sembrano proprio strane queste tariffe...».

C’è anche chi, messa da parte la delusione, passa al contrattacco, come Domenico su Appletribu.com, il quale sostiene: «Io comprerò il modello da 569 euro (quello da 16 Gigabyte che permette di inserire la propria carta ricaricabile, ndr) e, se mi sarà possibile, attiverò la Web Facile Recharge di Tim: 500 mega al mese, senza costi e limiti: più che sufficiente per un utilizzo davvero "smodato" dell'iPhone... del resto io la uso già da un anno con il mio iPhone Edge e va benissimo!».

Ma tra tante voci negative ve ne sono anche alcune positive come quella di Andy che, ancora sul Sole24ore.com, dice: «Non capisco davvero tutto questo accanimento sui prezzi dell'iPhone che leggo in giro per la Rete... è chiaro che metà del costo è tutto brand e marketing del mitico Steve Jobs. E poi, siamo sinceri: se le tariffe sono alte, così come il prezzo del telefonino, tutto è ancora più esclusivo. Un po' come succede per le auto...».

Anche se Wind tace, c'è scontento da parte di Tre Italia, l'operatore controllato dal gruppo Hutchinson Whampoa, che sta battagliando per dare l'iPhone anche ai suoi abbonati, con dalla sua parte il Movimento Difesa del Cittadino, l'associazione di consumatori che ha mandato una lettera all'Antitrust per chiedere una verifica sull'eventuale «sussistenza di condotte anticoncorrenziali».

Varese, 21 giu. - Un progetto intrapreso dall’Università degli Studi di Milano e Levissima mira a preservare i ghiacciai del Globo dai raggi solari e quindi dall’ablazione, cioè il processo di fusione della neve, ricoprendoli con degli speciali tessuti artificiali, impedendone così l’arretramento.

Sul ghiaccio Dosdè orientale è stato posto uno strato di geotessile, un «non tessuto» composito a due strati in grado di intrappolare i raggi UV impedendo a questi ultimi di raggiungere la neve sottostante; a fine settembre il telo verrà rimosso dalla superficie del ghiacciaio e sarà ricollocato l’anno prossimo su un’altra area.

Venerdì, durante il convegno scientifico organizzato dall’Università degli Studi di Milano, dal Comitato Glaciologico Italiano e promosso da Levissima, il professor Claudio Smiraglia, presidente del Comitato Glaciologico Italiano, e la dottoressa Guglielmina Diolaiuti, componente dello stesso, hanno esposto in tutte le sue sfaccettature questo progetto .

«Le ricerche scientifiche - ha detto Claudio Smiraglia - hanno dimostrato che se un ghiacciaio è coperto da uno spessore di detrito superficiale superiore ai 30 cm, come nei ghiacciai hymalaiani, può efficacemente ridurre l’ablazione anche del 70%. Sulla scorta di questi studi sono nate queste ricerche che tentano di riprodurre artificialmente quanto in natura avviene spontaneamente».

Se la strategia del professor Claudio Smiraglia si rivelasse positiva, ciò rappresenterebbe un’utile arma contro il riscaldamento globale, ma rimarrebbe comunque molta strada da percorrere per “risanare” il nostro meraviglioso pianeta.

Varese, 18 giu. – Durante il 2007, in Italia gli episodi di giornalismo partecipativo o open source journalism (una forma di giornalismo che vede la partecipazione attiva dei lettori, grazie alla natura interattiva dei nuovi media e alla possibilità di collaborazione tra moltitudini offerta da internet) bloccati con l'arresto e la galera hanno fatto registrare un’impennata abbastanza preoccupante; permettendo al nostro paese di raggiungere stati come Egitto, Iran e Cina nel rapporto World Information Access Report sullo "stato di salute" dei blogger esposti ai regimi illiberali.

Secondo World Information Access Report, rapport o stilato dall’Università di Washington, nel mondo il numero degli arrestati di blogger rispetto al 2006 è triplicato e circa la metà di queste detenzioni si sono verificate in Egitto, Iran e Cina, anche se i numeri reali potrebbero essere molto più grandi.

Le cause che provocano la reazione della censura sono state identificate in sei categorie differenti: violazione delle norme culturali, protesta sociale, critiche ai comportamenti pubblici, blogging riguardo importanti figure politiche, denuncia della corruzione e della violazione dei diritti umani e una non meglio precisata categoria "altri motivi".

Italia a parte, anche nel mondo occidentale, come ad esempio Canada, Stati Uniti, Francia e Regno Unito, i blogger possono incorrere in guai giudiziari, anche se qui le motivazioni degli atti di censura sono diverse: ad esempio pedofilia e atti minatori.

Per quanto la situazione appaia in netto peggioramento e il micro-publishing in Rete continui a essere considerato una “spina nel fianco delle lobby e del delle grandi multinazionali, vanno citati anche i casi in cui proprio grazie alla intervento dei blog le persone sono state portate fuori dalla galera, come è ad esempio successo all’egiziano James Karl Buck, che arrestato per una manifestazione, ha reso noto sul suo sito l’accaduto e nel giro di ventiquattr’ore era fuori di prigione.
Varese, 5 giu. - A Varese si sta svolgendo un progetto di ricerca italo-uruguaiano con lo scopo di individuare nuovi farmaci capaci di ridurre i danni provocati dall'ictus: si tratta di una joint venture tra la sezione di Farmacologia del Dipartimento di Medicina clinica dell'Università dell'Insubria e l'Istituto di ricerche biologiche di Montevideo.

Lo studio mira ad analizzare le proprietà di una pianta che cresce comunemente in certi paesi latino-americani, chiamata dalle popolazioni locali Marcela (nome scientifico Achyroclines satureioides); questa pianta da tempi immemorabili viene utilizzata dagli indigeni per curare disturbi gastroenterici, infiammatori e del sistema nervoso.

L'attenzione dell'asse Italia-Uruguay è concentrata in particolare sugli aspetti antinfiammatori. L'ipotesi sostenuta dal professor Marco Cosentino, docente di Farmacologia e responsabile della sezione di Farmacologia dell'Università dell'Insubria, e dalla ricercatrice uruguaiana Felicia Rivera appartenente al gruppo del professor Federico Dajas, direttore dell'Istituto di ricerche biologiche di Montevideo, è quella di isolare sostanze in grado di porre un freno ai danni causati dall'insorgere di un ictus.

Il progresso scientifico avanza a ritmi vertiginosi, ogni giorno si individuano strategie potenzialmente capaci di risolvere alcune delle "piaghe dell'umanità "; se veramente venissero scoperte nuove armi contro una patologia terribile come l'ictus cerebrale, o quanto meno in grado di ridurne gli effetti, di certo non si risolverebbero tutto d'un tratto i problemi del mondo, ma comunque ciò rappresenterebbe un passo importante verso il miglioramento della vita.