sabato 13 settembre 2008

Varese, 5 giu. - A Varese si sta svolgendo un progetto di ricerca italo-uruguaiano con lo scopo di individuare nuovi farmaci capaci di ridurre i danni provocati dall'ictus: si tratta di una joint venture tra la sezione di Farmacologia del Dipartimento di Medicina clinica dell'Università dell'Insubria e l'Istituto di ricerche biologiche di Montevideo.

Lo studio mira ad analizzare le proprietà di una pianta che cresce comunemente in certi paesi latino-americani, chiamata dalle popolazioni locali Marcela (nome scientifico Achyroclines satureioides); questa pianta da tempi immemorabili viene utilizzata dagli indigeni per curare disturbi gastroenterici, infiammatori e del sistema nervoso.

L'attenzione dell'asse Italia-Uruguay è concentrata in particolare sugli aspetti antinfiammatori. L'ipotesi sostenuta dal professor Marco Cosentino, docente di Farmacologia e responsabile della sezione di Farmacologia dell'Università dell'Insubria, e dalla ricercatrice uruguaiana Felicia Rivera appartenente al gruppo del professor Federico Dajas, direttore dell'Istituto di ricerche biologiche di Montevideo, è quella di isolare sostanze in grado di porre un freno ai danni causati dall'insorgere di un ictus.

Il progresso scientifico avanza a ritmi vertiginosi, ogni giorno si individuano strategie potenzialmente capaci di risolvere alcune delle "piaghe dell'umanità "; se veramente venissero scoperte nuove armi contro una patologia terribile come l'ictus cerebrale, o quanto meno in grado di ridurne gli effetti, di certo non si risolverebbero tutto d'un tratto i problemi del mondo, ma comunque ciò rappresenterebbe un passo importante verso il miglioramento della vita.

Nessun commento: