sabato 13 settembre 2008


Varese 14 lug. – I 439 reattori nucleari esistenti nel mondo potrebbero rimanere senza combustibile nel giro di poche decine di anni.

Nell'ultimo rapporto Ianea-Nea, citato durante una conferenza stampa, gli esperti di Greenpeace ammoniscono che le risorse “ragionevolmente sicure” di Uranio risultano essere quantificabili in 3,3 milioni di tonnellate, mentre il consumo attuale di Uranio è di quasi 70 mila tonnellate, quindi, agli attuali livelli di consumo, le risorse basteranno, al massimo, per 70 anni.

Ciò nonostante, in Gran Bretagna il primo ministro Gordon Brown crede decisamente nell’apporto dell’energia nucleare e quindi pensa di impiantare altre otto centrali entro 15 anni al massimo, in modo di poter affrontare le trasformazioni epocali che condurranno a “un’economia post-petrolifera”.

Il prezzo del petrolio sale costantemente e i giacimenti sono sempre meno, quindi per il futuro è indispensabile trovare delle fonti alternative di energia, che si tratti di nucleare, di eolico, di fotovoltaico o qualsiasi altro procedimento poco importa, basta che siano in grado di soddisfare il fabbisogno mondiale in maniera sicura e pulita.

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