sabato 13 settembre 2008


Varese 8 lug. 2008 - Uno dei peggiori effetti collaterali delle terapie antitumorali è rappresentato dal fatto che le molecole individuate per contrastare la neoplasia spesso agiscono anche sulle cellule sane che si trovavano nelle vicinanze del tumore, indebolendole; questo problema potrebbe essere scongiurato in un futuro non molto lontano.

È stata sperimentata sui topi una strategia “intelligente” in grado di riconoscere le metastasi tumorali e colpirle selettivamente con un farmaco specific.

Il meccanismo si basa su nano particelle lipidiche (piccoli agglomerati di grasso) delle dimensioni di 100 nanometri (nm), ossia 100 milionesimi di millimetro alle quali è stato attaccato un farmaco antitumorale, la doxorubicina cloridrato: un agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali. Le nanoparticelle riconoscono una proteina presente sulla superficie cellulare delle metastasi, rilasciando il medicinale solo nelle cellule neoplastiche, evitando gli effetti tossici collaterali.

Nessun commento: